(Italiano) Tributo ad Anna Cisero Dati. Staffetta Partigiana. Maestra. Amica. Persempre

ORIGINAL LANGUAGES, 27 Nov 2017

Silvia Berruto – TRANSCEND Media Service

27 Nov 2017

Anna.
Anna Cisero.
Anna Cisero Dati.

Se ne è andata venerdi 24 novembre.

Donna, staffetta partigiana, femminista d’antan, attivista dell’UDI (Unione donne italiane), Anna si è battuta per i diritti delle donne e dei lavoratori.

A vent’anni Anna ha aderito al 13mo gruppo Emile Chanoux, dal 1 maggio 1944 al 28 agosto 1944; dal novembre 1944 sino alla Liberazione, alle S.A.P. “Giorgio Elter”.

Ha fatto la sua lotta partigiana ottenendo la qualifica di Patriota.
E’ stata cioè tra coloro che hanno “collaborato o contribuito attivamente alla lotta di liberazione, sia militando nelle formazioni partigiane per un periodo minore di quello previsto, sia prestando costante e notevole aiuto alle formazioni partigiane” (Art.10 D. Lgs.Lgt. 21 agosto 1945, n.518).

Anna è (stata), secondo il parere del Comandante diretto, un “elemento prezioso per le sue informazioni e la sua attività”.

Nel 1955 Anna assunse la segreteria del Comitato Valle d’Aosta dell’A.N.P.I. (Associazione nazionale partigiani d’Italia) e per più di cinquant’anni è (stata) “la memoria storica” della Resistenza locale.

E’ (stata) TESTIMONE autorevole della Resistenza valdostana.

Fra i ricordi privati “privati” scelgo alcuni frammenti.

E’ stata testimone necessaria, sempre disponibile, fonte primaria e insostituibile, per me, per la compilazione di un percorso didattico di ricostruzione fotografica della Resistenza in Valle d’Aosta realizzata su incarico dell’A.N.P.I. dal fotografo valdostano Ottavio Bérard su incarico dell’A.N.P.I.
Uno studio affidatomi dal Presidente dell’Istituto storico della Resistenza e della società contemporanea in Valle d’Aosta Giulio Dolchi, il partigiano Dudo.

Anna.
Una maestra.
Una compagna.
Un’amica.

Sempre aperta, come lo era la sua casa.

Sempre disponibile con gli studenti, con gli studiosi, con i ricercatori.
Con una passione speciale verso le (ri)cercatrici e i (ri)cercatori di/delle Libertà.

Dispensatrice, a piene mani, di autenticità e saggezza, porgeva la critica sempre con discrezione e con attenzione alle complessità.
Il suo portato culturale partiva, e fluiva, in autorevolezza conducendoci alla comprensione delle ragioni dei fatti attraverso la ricomposizione e ri-comprensione degli accadimenti, sia della Resistenza che dell’attualità.

Anna è.
Resta, qui e ora, con la sua bella figura e con la sua voce nei chilometri di parole, dichiarazioni, spezzoni audio e video, immagini fotografiche che mi ha concesso di realizzare e pubblicare, con le dovute liberatorie, con grande generosità, per oltre 20 anni della ricerca permanente dedicata alla Resistenza.

Anna è.
Con me.
Con NOI.

Anna da anni accompagna la mia vita di tutti i giorni nel tentativo, non sempre agile, di mantenere la promessa – assunta con l’accettazione del testimone dal maestro e amico, Italo Tibaldi – di fare storia e memoria persempre.

La stessa promessa che è stata fatta, ne “I Dimenticati”, a Francesco Gallinari e a Francesco Capitanio e a tutte e a tutti i dimenticati di guerre e deportazioni.
“Dalla decostruzione del dolore alla costruzione della speranza attraverso l’immortalità del testimoniare.” Berruto e Capitanio, I Dimenticati. Un’idea per ricordare, Aosta, 2006. Autoprodotto.
Dalla decostruzione del dolore privato alla costruzione di una condivisione pubblica del dolore che da privato si fa collettivo.
Per la costruzione di un NOI.

Anna ha sempre accompagnato i miei studi e la mia ricerca, anche storica: accompagnerà ancora lo sforzo per restituire ai giovani gli esiti e le ragioni stesse della Resistenza.
Alla ricerca di modi e mondi possibili, altri.
Per la messa in comune dei valori e delle lotte per la Libertà, nell’impervio, indispensabile e necessario cammino collettivo fra storia e memoria.

Anna compagna.
Anche in senso politico.
Anna che ac-compagna.

Dopo gli anni dello studio Bérard, dal 2010 l’avevo coinvolta nella riflessione su una mia proposta di far eseguire la lettura dei Principi fondamentali della Costituzione della Repubblica Italiana dal palco delle autorità, a cura di studentesse e di studenti, protagonisti, co-progettisti e co-conduttori del progetto culturale Collettivamente memoria, durante la cerimonia ufficiale del 25 aprile.

Quando le avevo illustrato l’idea, per ricevere il suo parere circa la pertinenza e l’opportunità di “aprire” ai giovani un momento “laico” e nonviolento quale è stata la lettura dei Principi fondamentali della Costituzione nella liturgia celebrativa della manifestazione del 25 aprile, sempre uguale a se stessa, per la cura e l’organizzazione delle associazioni combattentistiche locali, Anna aveva condiviso e sostenuto immediatamente la proposta.

Atto preparatorio alla lettura collettiva dei Principi fondamentali della Costituzione della Repubblica Italiana dal palco delle autorità, avvenuto per la prima volta proprio il 25 aprile 2010, è stata un’azione non solo simbolica, collettiva di assunzione di un impegno sottoscritto nei giorni antecedenti al 27 gennaio 2010 su un quaderno, documento storico inedito,  a firma di 58 studentesse e studenti, insegnanti, cittadini comuni e dalla sottoscritta.
Tra essi spiccano le firme dei tre Maestri: Anna Cisero, Ida Desandré e Italo Tibaldi.
Ad Anna, staffetta partigiana, a Ida Desandré e a Italo Tibaldi deportati politici, è dedicato il progetto culturale “Collettivamente memoria” da me ideato per fare storia e memoria collettivamente.

Anna ha creduto in Collettivamente memoria e alla lettura in piazza, a scuola e in biblioteca, dei Principi fondamentali della Costituzione della Repubblica Italiana, esito-prodotto felice della Resistenza, a cura e per voce delle studentesse e degli studenti.

A testimonianza di questo la sua presenza, il suo volerci essere e il suo intervento appassionato, dopo la lettura dell’articolo che a Lei chiedevo sempre di leggere, l’Articolo 13 della Costituzione, il 18 marzo 2010 per i giovani della sezione ragazzi della biblioteca regionale di Aosta.

La Libertà che per Anna, e per i Resistenti, è Libertà per tutti: ché si è tutti liberi o nessuno è libero.

E se ora c’è spazio per una misurata disperazione per la separazione fisica da Anna, sappiamo che Anna è viva, nella permanente impermanenza delle nostre esistenze, nell’immortalità del testimoniare per la compresenza (capitiniana) dei morti e dei viventi, che sola ci permette, in questo senso, in questo sentire e in questa prospettiva, di poter dire “Anna persempre“.

Ciao Anna.

Con rispetto,
Silvia

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Silvia Berruto – giornalista contro il razzismo, antifascista, amica e persuasa della nonviolenza.

 

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