(Italiano) Sicurezza e limiti

ORIGINAL LANGUAGES, 6 Dec 2021

Elena Camino | Centro Studi Sereno Regis – TRANSCEND Media Service

Sicurezza umana

1 Dicembre 2021 – Un concetto molto diffuso di ‘sicurezza’ privilegia la protezione del territorio nazionale, del governo, dei cittadini e delle attività commerciali di fronte a minacce militari. Ma il concetto di ‘sicurezza’ può essere anche riferito alla protezione e al benessere delle persone, e implica un approccio diverso, più ampio, volto a prevenire, trasformare, mitigare le minacce che derivano dai conflitti violenti ai cambiamenti climatici, dalle pandemie alle crisi economiche e all’oppressione politica.

La sicurezza umana mette al centro della scena l’esperienza e il benessere degli individui. Non solo: in una accezione più ampia, riguarda la sicurezza condivisa dell’intera umanità. E poiché l’umanità dipende dalla salute del pianeta, per proteggere la sicurezza umana occorre difendere le persone da minacce potenzialmente catastrofiche, come il collasso climatico, le pandemie, oltre che le guerre e le forme di violenza.

Allo scopo di trovare un’intesa internazionale sul significato e sugli obiettivi del termine  ‘sicurezza’ si è talvolta proposto – da parte dell’ONU e di governi nazionali – di riconoscere tre forme di libertà come portatrici di sicurezza:

  • La libertà dalla paura – inclusa la protezione dalla violenza, agita o minacciata, personale o collettiva (per es. Le armi di distruzione di massa, il collasso degli ecosistemi).
  • libertà dal bisogno – quindi la disponibilità di cibo, casa, salute – e la libertà da altre forme di deprivazione fisica.
  • la protezione della dignità – la difesa contro gli abusi e altre forme di umiliazione, come leggi autocratiche e discriminazioni di razza, di religione, di genere.

Questo tipo di sicurezza richiede un impegno politico a lungo termine per far emergere e affrontare le radici profonde che sono alla base dei conflitti armati, dell’emarginazione, della devastazione ambientale. Richiede consapevolezza, prevenzione, cooperazione, rispetto…

Sicurezza nazionale

In queste settimane – mentre nuove varianti del virus COVID-19 circolano indisturbate a livello globale, aumentando insicurezze e paure – sono particolarmente attive nuove sinergie tra pubblico e privato. A che scopo? Per la salvaguardia della ‘sicurezza’, in una accezione assai diversa da quella sopra descritta.   E alla sicurezza sono dedicati due importanti eventi di questi giorni.

21 novembre 2021.  Alla Fiera di Milano evento ‘sicurezza’. Partecipano 380 aziende da 27 Paesi.  Nei documenti di presentazione si legge: “Nel quadro della sicurezza nazionale è in atto una competizione globale che richiede capacità di innovazione, chiarezza di programmazione ed una interazione trasversale tra difesa, intelligence ed imprenditoria, per consolidare e sviluppare la sovranità tecnologica nazionale”. Non mi è chiaro il significato di questa frase, soprattutto il nesso tra le tre parole in grassetto. Forse intendono dire che per promuovere la sicurezza nazionale occorre difendere la patria con intelligenza, e con il sostegno del mondo imprenditoriale???

Sicurezza

30 novembre – 1/2 dicembre. All’OVAL di Torino ‘Aerospace and defence meeting’Il business aerospaziale italiano è molto attivo, soprattutto per le commesse del settore militare.  Partecipano molte aziende, da Leonardo ad Avio Aero, da Thales Alenia Space ad Airbus e Atr, fino a Daher e Latecoere: sono queste alcune delle multinazionali che discuteranno sulle innovazioni da sviluppare nei prossimi decenni. Novità di quest’anno la presenza di Boeing International Corporation. Tra gli ospiti internazionali in arrivo a Torino anche Airbus Defence and Space, Telespazio, Esa, Avic Tianjin, Tusas Engine Industries, Ukrainian Association of High-Tech Enterprises and Corporation Cosmos, Lockheed Martin, Turkish Aerospace Industries. Al Centro Congressi del Lingotto si incontreranno 600 aziende, 1300 tra acquirenti e venditori, e i rappresentanti di 30 governi mondiali.

Peccato che a partecipare saranno solo gli addetti, i portatori di interesse e gli invitati: non sarà ammesso il pubblico…

Sicurezza e difesa, da internazionale a spaziale  

Nel documento programmatico pluriennale 2021-2023 della Difesa Italiana sono segnalati grandi investimenti sui sistemi d’arma, sulle missioni internazionali e sul business aerospaziale. E non è casuale che questo Congresso si svolga a Torino. Probabilmente si svolge qui perché la regione leader in Italia è il Piemonte, che ospita 5 aziende internazionali. Oltre a Leonardo, sono Avio Aero, Collins Aerospace, Thales Alenia Space, Altec, con importanti progetti di espansione.  Inoltre a Torino è in programma la costruzione della Città dell’aerospazio, un polo tecnologico tutto dedicato all’industria della guerra che verrà realizzato grazie all’intesa tra la Regione, il Comune, il Politecnico, l’Università, la Camera di commercio, l’Unione Industriale, l’Api, il Cim 4.0 e il Distretto aerospaziale piemontese. La cittadella avrà sede nella zona nord-ovest della città, tra Corso Francia e Corso Marche: l’apertura è prevista per l’anno prossimo.

L’avventura spaziale – fino ai confini dello allo spazio profondo?

Non potendo accedere al meeting ‘aerospace and defence’ possiamo cercare di capire – attraverso comunicati stampa e cronache giornalistiche – come si collegano queste due parole, che sembrano sottolineare che la nostra sicurezza sta molto a cuore ai nostri governanti, e soprattutto ai miitari. Seguiamo allora proprio la cronaca di un evento avvenuto pochi giorni fa. Potrebbe essere un esempio, tra i tanti, di come il popolo italiano viene protetto contro le minacce nemiche grazie all’impegno coordinato del settore pubblico e delle imprese private.

Il 24 novembre 2021 la sonda DART della NASA è stata lanciata da un razzo Falcon 9 (della società aerospaziale privata SpaceX) alla volta di un asteroide, chiamato Dydymos, con l’obiettivo di colpire la luna dell’asteroide, Dimorphos, impattando su di esso alla velocità di 23.760 chilometri orari. La collisione è prevista per il 2 ottobre del 2022, quando sonda e asteroide si troveranno intorno ai 13 milioni di chilometri dalla Terra. La missione vede la partecipazione dell’Agenzia Spaziale Europea e dell’Agenzia Spaziale Italiana. Questa ha costruito presso Argotec (una azienda di ingegneria aerospaziale fondata a Torino) la sonda LICIACube, che viaggerà all’interno di DART. Dotata di sofisticate macchine fotografiche, potrà riprendere gli ultimi istanti di DART prima dell’impatto, e successivamente di fotografare il cratere che si dovrebbe formare.

Si tratta del primo test di difesa planetaria su vasta scala. Scopo della missione: verificare di essere in grado – all’occorrenza – di deviare la traiettoria di meteoriti che potrebbero eventualmente in futuro entrare in rotta di collisione con la Terra.  Il costo della missione – come riporta la Bbc – è di 325 milioni di dollari. Purtroppo non viene riferito quali voci di spesa siano state considerate:  le materie prime impiegate? L’energia consumata? Le spese di allestimento e funzionamento dei laboratori coinvolti? Test preliminari nello spazio vicino? Stipendi e corsi di formazione dei tecnici? Ecc. ecc. Sarebbe interessante saperne di più…

Sicurezza

Purtroppo non è previsto il recupero della sonda. Dopo un volo di 11 milioni di km, della durata di 11 mesi, e dopo uno spintone dato a un piccolo oggetto nello spazio profondo, la sonda Dart si schianterà. Forse per questo è stata definita da  alcuni giornali una sonda ‘kamikaze’.

I limiti

Il Presidente dell’Agenzia Spaziale Italiana, Giorgio Saccoccia, ha sottolineato il valore del partenariato dell’Italia in questa missione di difesa planetaria – che secondo lui aprirà la strada a molte altre missioni. Ma il fascino dell’esplorazione spaziale e l’ammirazione per le straordinarie conquiste della tecno-scienza rischiano di far perdere di vista i profondi, drammatici cambiamenti che hanno caratterizzato la storia del nostro pianeta (e quella dei suoi abitanti) nell’ultimo secolo. Non esiste più una frontiera da superare, con terre vergini da conquistare.

Sicurezza

La frontiera americana e la conquista dell’Ovest

Frederick J. Turner nel suo libro La frontiera nella storia americana (1893): «La frontiera è la cresta, la lama acuta dell’onda, il punto di incontro tra barbarie e civiltà».

In un mondo drammaticamente ferito da conflitti violenti e da sanguinose competizioni per risorse sempre più scarse, la sicurezza delle nazioni e la sicurezza dei cittadini dipende invece dalla capacità di rispettare due serie di LIMITI:

  • I limiti biofisici del pianeta, cioè la disponibilità di acqua, risorse minerali, cibo ecc. per soddisfare i bisogni dei viventi che vi abitano (l’umanità e i milioni di rappresentanti di altre specie), e per ripristinare gli squilibri creati da prelievi o sversamenti eccessivi. Uno schema proposto da alcuni studiosi nel 2009   segnalava nove condizioni di pericolosa destabilizzazione dell’ecosistema planetario, e indicava la necessità di non oltrepassare  quei limiti per evitare l’insorgere di trasformazioni incontrollabili e irreversibili della nostra Madre Terra;
  • I  limiti sociali della vita umana sulla Terra: stabilità e armonia tra le comunità umane si raggiungono attraverso il riconoscimento e il soddisfacimento delle necessità primarie di ciascuno: cibo, casa, lavoro, relazioni amichevoli, trasformazione nonviolenta dei conflitti…

Le priorità

Quando le disponibilità di mezzi sono scarse occorre fare delle scelte: rinunciare a ciò che è superfluo per poter soddisfare i bisogni primari di tutt*.

Sicurezza

Era il 1972 quando Meadows et al. pubblicarono un libro in cui sostenevano che si deve accettare l’idea della finitezza della Terra; che è necessario intraprendere più azioni coordinate per gestire tale finitezza; che gli effetti negativi dei limiti dello sviluppo rischiano di diventare tanto più pesanti quanto più tardi si agirà. E quanti e quante, prima e dopo di loro – con parole diverse, in culture diverse, fin dai tempi più antichi – hanno affermato concetti simili?

Eppure siamo ancora qui, a stupirci e a indignarci per i miliardi di euro investiti in risorse minerali, energia, armamenti,  intelligenze – investimenti per la sicurezza contro il NEMICO.

Del resto, inviare una piccola, preziosa  sonda – dopo un viaggio di 11 mesi – a dare una spallata un meteorite che dista 11 milioni di chilometri non vi sembra quantomeno stravagante? Chi ha autorizzato una simile impresa? E chi dovrebbe assumersi la responsabilità della decisione? Chi dovrebbe presentare al pubblico la lista delle spese sostenute?

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Letture

Rethinking security for a just and peaceful world (16/11/2021) Briefing for Parliamentarians,

Donella H. Meadows, Dennis L. Meadows, Jorgen Randers, William W. Behrens III. The Limits to Growth. New York, Universe Books, 1972, ISBN 0?87663?222?3. Traduzione italiana: I limiti dello sviluppo, Milano, Mondadori, 1972.

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Elena Camino è membro della rete TRANSCEND per la Pace, Sviluppo e Ambiente e Gruppo ASSEFA Torino.

 

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