(Italiano) Guerre perpetue degli Stati Uniti d’America

ORIGINAL LANGUAGES, 25 Sep 2023

John Scales Avery, Ph.D. | Centro Studi Sereno Regis – TRANSCEND Media Service

– Guerre perpetue… Il complesso militar-industriale ha bisogno di nemici. Senza di loro avvizzirebbe. Sicché, alla fine della Seconda Guerra Mondiale questo vasto complesso di potere si trovò di fronte a una crisi, ma fu salvato dalla scoperta di un nuovo nemico: il comunismo.

Tuttavia, alla fine della Guerra Fredda ci fu un’altra terribile crisi per l’establishment militare, per i fabbricanti di armi e i loro sostenitori in ricerca, il governo e i mass media. Si parlava del “dividendo della pace”, ossia dell’uso costruttivo del trilione di dollari che il mondo spreca ogni anno in armamenti. però, appena in tempo, il complesso militar-industriale fu salvato dall’incubo del “dividendo della pace” dagli attacchi del 11 settembre a New York e Washington.

Non importava che tali attacchi fossero crimini commessi presumibilmente da individui anziché atti di guerra, crimini contro i quali sarebbe stata appropriata l’azione della polizia piuttosto che quella militare. L’amministrazione Bush (e CNN, Fox, etc.) proclamarono sbrigativamente che esisteva uno stato di Guerra e che vigevano le norme di guerra. La Guerra Fredda venne sostituita dalla “Guerra al Terrorismo”.

In buona parte questa reazione eccessiva agli eventi del 9/11/2001 si possono interpretare in termini dei bisogni del complesso militar-industriale, contro cui aveva ammonito Eisenhower. Senza uno stato di guerra e senza nemici questo vasto conglomerato di organizzazioni e gruppi di pressione avrebbero languito.

Se la mira della “Guerra al Terrore” era stata liberare il mondo dalla minaccia di terrorismo, atti come l’assassinio illegale usando droni sarebbe stato controproducente, poiché questi creano ben più terroristi di quanti ne distruggano. ma dato che l’obiettivo reale è produrre uno stato di guerra perpetua, rimpinguando così i profitti dl complesso militar-industriale, tali metodi sono i migliori immaginabili. Urinare sui cadaveri afghani o bruciare il Corano o incursioni omicide notturne su case di civili servono anch’essi a promuovere lo scopo effettivo: la guerra perpetua.

Perfino gli avvenimenti che han dato il via alla “Guerra al Terrore” paiono essere stati resi peggiori di quanto sarebbero stati altrimenti per fornire pretesto migliore per invadere l’Iraq e attaccare Afghanistan, Libia, Siria, e le libertà civili.

C’è la prova che vari funzionari altolocati del governo USA sapevano già nell’aprile 2001 che il World Trade Center potesse venire preso attaccato. La testimonianza resa dal membro della CIA Susan Lindauer è quanto mai esplicita al riguardo. C’è anche la prova che furono piazzate cariche di termìte sulle strutture d’acciaio di parecchi edifici, per fondere l’acciaio e garantirne il crollo: nelle rovine si sono trovati acciaio fuso e tracce di termite prima che isolandole ne fosse impedito un attento esame pubblico dal FBI.

Architects and Engineers for 9/11 Truth, un’organizzazione di oltre mille architetti e ingegneri accreditati, ha prodotto un documentario di due ore indicando la prova del crollo delle torri del World Trade Center a causa di cariche esplosive di termìte anziché dell’incendio o dell’impatto degli aeroplani.

Per chi appartiene al complesso militar-industriale la guerra perpetua è una benedizione, ma per la maggioranza delle persone al mondo è una maledizione. Essendo noi oppositori alla guerra la vasta maggioranza, non possiamo far sentire quel che vogliamo?

Il complesso militar-industriale controlla ambo i partiti politici

I politici, Repubblicani o Democratici che siano, sono schiavi del complesso militar-industriale, che ne sostiene le campagne [elettorali] e la ricchezza personale con vaste somme di denaro. Secondo il SIPRI (Stockholm International Peace Research Institute), gli USA nel 2022 hanno speso per la “difesa” $877 miliardi, cioè quasi un trilione di dollari.

Etica cristiana e guerra

Gli Stati Uniti sono una nazione molto religiosa e prevalentemente cristiana. I suoi cittadini vorrebbero vedersi come brava gente (popolo di Dio?), benché le guerre perpetue della propria nazione rechino morte e distruzione al resto del mondo. E’ strano che non si riesca a vedere la contraddizione fra etica cristiana e guerra.

Ecco una citazione dal Sermone della Montagna: “Avete udito dire: ‘Amerai il tuo prossimo e odierai il tuo nemico’. Ma io vi dico; amate i vostri nemici, benedite chi vi maledice, fate del bene a chi vi maledice, e pregate per chi vi usa malignamente e vi perseguita”.

Questa raccomandazione apparentemente impraticabile è di fatto estremamente pratica. Cicli sempre più intensi di vendetta e contro-rivalsa si possono prevenire con atti unilaterali di gentilezza. Se paesi cristiani come gli Stati Uniti seguissero questo principio etico, gli sarebbe impossibile muovere guerra.

Guerra nucleare

Prima di trattare altri difetti del concetto di deterrenza, si deve dire molto chiaramente che l’idea di “massiccia rappresaglia nucleare” è del tutto inaccettabile da un punto di vista etico. Tale dottrina viola non solo i principia della comune decenza umana e il buon senso, ma anche i principi etici di tutte le maggiori religioni.

Avendo detto queste cose importanti, possiamo ora volgerci a qualcuno degli altri difetti nel concetto di deterrenza nucleare. Una pecca importante è che la guerra nucleare può avvenire per incidente o calcolo sbagliato dovuti a difetti tecnici o a errori umani. Possibilità aumentata dal fatto che, nonostante la fine della Guerra Fredda, migliaia di missili latori di testate nucleari sono tuttora tenuti in stato di “innesco per un capello”, cioè d’allerta con reazione quasi-automatica in questione di minuti. C’è un costante pericolo che venga innescata una guerra nucleare per errore nel valutare un segnale su uno schermo radar. Per esempio, la BBC ha riferito di recente che un gruppo di scienziati e dirigenti militari sono preoccupati che un piccolo asteroide che entri nell’atmosfera terrestre esplodendo possa innescare una guerra nucleare se preso per un attacco missilistico.

Vari eminenti figure politiche e militari – molte delle quali con ampia conoscenza del sistema di deterrenza avendone fatto parte –hanno espresso preoccupazione per il pericolo di una guerra nucleare accidentale. Colin S. Grey l’ha espresso come segue:   “Il problema, anzi il problema perdurante, è che basiamo il nostro futuro su un sistema di deterrenza nucleare nei confronti del quale non possiamo tollerare neppure una singola disfunzione”.

Il generale Curtis E. LeMay ha scritto: “Secondo me, una guerra generale risulterà dallo stratificarsi di una serie di calcoli politici sbagliati e casualità anziché per un qualunque attacco deliberato da un versante o l’altro”.

Bruce G. Blair ha osservato che “È ovvio che la natura affrettata del procedimento, dall’allarme alla decisione all’azione, rischia di causare uno sbaglio catastrofico…. Questo sistema è un accidente in attesa di avvenire”.

Ciò nonostante, il governo USA programma la spesa di 1,7 trilioni di dollari nei prossimi dieci anni per “ammodernare” l’arsenale nucleare del paese.

La guerra è sempre follia, sempre immorale, sempre la causa d’indicibili sofferenze, di spreco economico e distruzione diffusa. È sempre una fonte di povertà, odio, barbarie e interminabili cicli di vendetta e contro-rivalsa. E gli USA non se le mollano mai, come esemplificato dall’embargo di 63 anni a Cuba.

È sempre stato un delitto per i Soldati uccidere civili, proprio come lo è per gli assassini uccidere [persone] nella società civile. Nessuna bandiera è mai stata abbastanza grande da coprire le atrocità. Ma oggi lo sviluppo di armi nucleari omnidistruttive ha posto la guerra interamente oltre i confini della ragionevolezza e dell’umanità elementare.

Non possiamo sbarazzare il mondo di queste pazzesche armi antiumane prima che tutto ciò che vale nel nostro magnifico mondo venga ridotto a ceneri radioattive? Non possiamo sgombrare il mondo dall’istituzione della guerra?

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John Scales Avery, Ph.D., parte di un gruppo che condivise il Premio Nobel per la Pace 1995 per il proprio lavoro organizzativo della Conferenza Pugwash su Scienza e Affari Mondiali, è membro della Rete TRANSCEND e Professore Emerito Associato all’Istituto H.C.Ørsted dell’Università di Copenhagen, Danimarca. Presiede sia il Gruppo Pugwash Nazionale Danese sia l’Accademia Danese per la Pace; ha ricevuto la sua formazione in fisica teoretica e chimica teoretica al M.I.T., all’Università di Chicago e all’ Università di Londra. E’ authore di numerosi libri e articoli sia su argomenti scientifici sia su più ampie questioni sociali. I suoi libri più recenti sono Information Theory and Evolution and Civilization’s Crisis in the 21st Century (pdf). Sito web: https://www.johnavery.info/

Original in English: Perpetual Wars of the United States of America – TRANSCEND Media Service

Traduzione di Miki Lanza per il Centro Studi Sereno Regis

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