(Italiano) Un ricordo di Johan Galtung

ORIGINAL LANGUAGES, 26 Feb 2024

Fabio Fossati - TRANSCEND Media Service

21 febbraio 2024 – Galtung è morto il 17-2-2024 a 93 anni. Egli era nato nel 1930, e proveniva da una famiglia della bassa aristocrazia norvegese. Nel 1951 fece l’obiettore di coscienza e passò sei mesi in carcere. Fu allievo di un filosofo norvegese, che lo introdusse a Gandhi. Galtung si è laureato in Matematica nel 1956 all’università di Oslo, dove prese il master in Sociologia (nel 1957). Negli anni 50 era stato in Sicilia per conoscere il leader non violento Danilo Dolci, e là imparò l’italiano. Galtung era uno studioso geniale, spiritoso, carismatico, originale, e polemico. Gli piaceva giocare il ruolo di ‘bastian contrario’; con i conservatori incarnava il ruolo di alternativo, e con i pacifisti rivalutava le istituzioni.

Le sue prime ricerche hanno riguardato la metodologia delle scienze umane. Il suo primo postulato metodologico era il costruttivismo, e i cultori delle scienze politiche dovevano comportarsi come i medici e guarire le società dalle malattie: conflitti, sotto-sviluppo, autoritarismo, inquinamento ambientale. Il suo secondo postulato era l’olismo, elaborato in contrapposizione alla specializzazione delle scienze sociali; si poteva cioè capire la politica mondiale solo studiando tutte le sue componenti.

Negli anni ’60 Galtung fondò la scuola europea di Peace Research, con il PRIO di Oslo e il Journal of PR. Egli elaborò il concetto di pace ‘positiva’, e non solo negativa (assenza di guerra), che aveva definito come la realizzazione di tutte le potenzialità umane, in cui era assente la violenza strutturale: quindi pace come sviluppo economico, giustizia sociale, rispetto dei diritti umani, democrazia partecipativa. Negli anni ’80 il sociologo norvegese aveva diminuito l’attività didattica all’università; era invitato alle conferenze in tutto il mondo, e divenne il leader intellettuale dei pacifisti moderati europei. Ma i ricercatori per la pace hanno avuto difficoltà a coordinarsi con il movimento per la pace, che voleva il disarmo unilaterale. Negli anni ’80 Galtung aveva proposto il ‘transarmo’, che si ispirava alle dottrine strategiche di paesi neutrali come Svizzera e Svezia, cioè alla difesa difensiva.

Secondo Galtung, l’identità culturale era la struttura della politica. Egli ha definito il concetto di civilizzazione, ancorandolo al criterio oggettivo delle cosmologie. Una civilizzazione è un gruppo di popoli che condivide le stesse visioni del mondo: concezione del tempo, dello spazio, fondamenti della conoscenza, relazioni persona/persona, persona/natura, persona/dio. Galtung ha fornito anche una teoria sul rapporto tra le civilizzazioni, esposta in anticipo rispetto a Huntington, che ipotizzava rapporti conflittuali soprattutto fra le tre civilizzazioni occidentali: cristianesimo, ebraismo, Islam.

Il contributo più debole del sociologo norvegese è stato sui rapporti nord-sud. Egli aveva ripreso i contributi degli studiosi neo/marxisti della Cepal di Santiago sui rapporti centro-periferia, criticando il socialismo, ma promuovendo il protezionismo. Poi Galtung aderì alle correnti ecologiste a favore della Self reliance, apprezzando soprattutto il liberismo moderato di Giappone, tigri asiatiche e Cina.

Dopo l’89, egli si è specializzato sulla risoluzione dei conflitti, fondando il network di studiosi Transcend,org e il Galtung Institut a Basilea. Il sociologo norvegese aveva capito che bisognava andare oltre la ricerca per la pace, impegnandosi a risolvere i conflitti e contribuendo personalmente ad alcuni processi di mediazione (in India, Myanmar, tra Ecuador e Perù). I suoi modelli di risoluzione (compromesso, scambio, integrazione, separazione, trascendenza, dominio, riduzione all’impotenza, diversione, multilateralizzazione) sono una pietra miliare delle scienze umane. Gli anni ’90 furono quelli dell’ordine mondiale, e Galtung promosse sempre stati multi/culturali e pluri/nazionali.

Dal 2000 in poi, egli ha assunto posizioni anti-statunitensi dopo l’intervento del 2003 in Iraq. Dopo il fallimento del processo di pace in Palestina, ha attaccato Israele. Galtung ha invitato l’occidente a negoziare con i fondamentalisti islamici, e nella guerra in Ucraina ha criticato gli Usa.

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 Fabio Fossati – Professore associato di Relazioni internazionali e Conflict resolution dell’Università di Trieste

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