(Italiano) La coscienza dice NO alla guerra
ORIGINAL LANGUAGES, 23 Jun 2025
Angela Dogliotti Marasso | Centro Studi Sereno Regis – TRANSCEND Media Service
– La coscienza dice NO alla guerra è il titolo del libro* curato da Enzo Sanfilippo e Annibale Raineri – pubblicato come n.48 dei Quaderni Satyagraha dal Centro Gandhi Edizioni, di Pisa – che è stato presentato lo scorso 5 giugno al Centro Studi Sereno Regis di Torino, con la presenza di Enzo Sanfilippo e Maria Albanese, in dialogo con Paolo Candelari, Piercarlo Racca e Pietro Polito.
Sono state presentate le iniziative in corso su questo tema e si è aperta una importante riflessione collettiva che ha portato i presenti a interrogarsi su quali possibili iniziative sarebbero urgenti in un contesto sempre più contrassegnato da una incontrollabile escalation bellica che rischia di travolgere tutti. La guerra in Medio Oriente, con il folle attacco israeliano all’Iran, mentre spegne i riflettori su Gaza, crea nuove violazioni del diritto internazionale e una pericolosa accelerazione del rischio di espansione della guerra a livello mondiale.
Di fronte all’insostenibile massacro in Palestina e alle tuttora permanenti situazioni di guerra in Ucraina e in diverse altre parti del mondo, la Risoluzione del Parlamento europeo del 2 aprile 2025, Relazione annuale sull’attuazione delle politiche di sicurezza e di difesa comune, non solo sceglie di perseguire «la pace attraverso la forza», ma invita gli stati a «mettere a punto programmi educativi e di sensibilizzazione, in particolare per i giovani, volti a migliorare la conoscenza e facilitare i dibattiti sulla sicurezza, la difesa e l’importanza delle forze armate» (§164), con relativa formazione degli insegnanti e collaborazioni tra istituzioni di difesa e Università, visto che «Gli Stati membri devono affrontare sfide cruciali relative al reclutamento e al mantenimento del personale nelle forze armate» (§ 168).
Se vogliamo cercare di opporci a questa china che corre precipitosamente verso la guerra servono azioni urgenti e determinate, che vadano in direzione opposta a quella della Risoluzione sulle politiche di sicurezza europee di cui sopra.
Una di queste è proprio la scelta dell’obiezione di coscienza.
A tal proposito è in atto una Campagna coordinata dal Movimento Nonviolento, che ha raccolto finora più di 7000 dichiarazioni di obiezione da parte di cittadini italiani, che sono state consegnate al presidente della Repubblica.
Da diverse parti e anche nell’ambito del confronto emerso il 5 giugno durante la presentazione del libro, è stata avanzata la proposta di informare i giovani che il servizio di leva non è stato abolito in Italia, ma è solo sospeso, e che esistono presso i Comuni le liste dei giovani in età di leva.
Poiché, in caso di ripristino del servizio militare obbligatorio, essi sarebbero tenuti a svolgere il servizio militare, sarebbe opportuno avere dichiarazioni di obiezione di coscienza da parte dei giovani potenzialmente interessati e coinvolti.
È importante trovare le modalità per giungere alle associazioni giovanili e far circolare la proposta; organizzare dei punti di coordinamento per raccogliere le dichiarazioni di obiezione a livello regionale, in modo che tale scelta si traduca in un movimento di efficace opposizione alle politiche di guerra .
Queste scelte però non si improvvisano, vanno preparate.
Dobbiamo perciò anche ampliare il nostro impegno nello sviluppo di una cultura di pace, sostenendo il lavoro che la Scuola per la pace e l’Osservatorio contro la militarizzazione della scuola e dell’Università stanno svolgendo in modo egregio, con mozioni, prese di posizione e manifestazioni a livello sia di Istituto, sia di territorio; moltiplicare le iniziative per «decostruire la filiera di guerra» (Pasquale Pugliese, Se vuoi la pace prepara istituzioni di pace), coinvolgere le istituzioni a vari livelli per promuovere percorsi di educazione alla pace; approfondire i temi e le modalità per costruire una difesa civile non armata e nonviolenta a livello di territorio.
Per resistere alla deriva bellicista si può intervenire infatti a diversi livelli, ma la costruzione di una cultura nonviolenta è la precondizione essenziale, perché poi si possano compiere scelte di non collaborazione e di rifiuto della guerra.
Le varie manifestazioni nazionali che in questo periodo si sono svolte e il prossimo importante appuntamento del 21 giugno a Roma sono delle tappe di questo percorso, per rendere visibile il mondo che si oppone alla guerra e far sentire la sua voce.
Da questo libro, che Enzo e Maria hanno presentato in tutta Italia, potrebbero nascere altre iniziative per diffondere l’obiezione di coscienza, soprattutto tra i giovani.
Perché, per fermare la guerra, bisogna rifiutarsi di farla.
*Enzo Sanfilippo e Annibale C. Raineri (a cura di), La coscienza dice NO alla guerra. Per un rilancio dell’obiezione di coscienza a tutti gli eserciti e per una nuova idea di difesa, «Quaderni Satyagraha», n. 48, Centro Gandhi Edizioni, Pisa 2025, pp. 192, € 12,00
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Angela Dogliotti Marasso è membro della Rete TRANSCEND per la Pace, Sviluppo e Ambiente e direttrice del Centro Studi Sereno Regis a Torino.
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Tags: Anti-war, Conscientious Objector, Consciousness, Culture of Peace, Warfare
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