(Italiano) L’Osservatorio democratico sulle nuove destre

ORIGINAL LANGUAGES, 31 May 2021

Silvia Berruto – TRANSCEND Media Service

28 maggio 2021 – Azione antifascista Brescia ha invitato Saverio Ferrari in piazza Loggia a Brescia.

ITALY, LOMBARDIA, Brescia – 28 maggio 2021

47.mo anniversario della strage di Piazza della Loggia

(28 maggio 1974 – 28 maggio 2021) 

Saverio Ferrari in Piazza della Loggia _ 28 maggio 2021

 

Photos Osservatorio democratico sulle nuove destre-Azione antifascista Brescia

Saverio Ferrari, direttore dell’Osservatorio democratico sulle nuove destre (Milano), è stato ospite a Brescia lo scorso 28 maggio 2021 in occasione del 47.mo anniversario della strage di Piazza della Loggia invitato dall’Osservatorio democratico sulle nuove destre – Azione antifascista Brescia.

L’Osservatorio democratico sulle nuove destre – Azione antifascista Brescia è attivo dal marzo 2021.

E’ curato da un gruppo informale, composto da attivisti appartenenti alla sinistra locale, che si propone di effettuare lo stesso tipo di lavoro che fa l’Osservatorio democratico di Milano in città e in provincia di Brescia.

Saverio Ferrari è un intellettuale che da anni studia il fenomeno delle destre radicali relative agli anni della «strategia della tensione».

E’ direttore dal 1999 dell’Osservatorio democratico sulle nuove destre

L’incipit dell’intervento di Ferrari è forte.

L’interrogativo ancora attuale.

«A distanza di così tanti anni ci si domanda ancora il PERCHE’ della strage di Piazza della Loggia ma anche che cosa sia stata la «strategia della tensione».

Ferrari inizia un lungo excursus storico-politico.

Chiarisce immediatamente che la strategia della tensione non fu una casuale e disordinata catena di attentati.

«La strategia della tensione fu un progetto eversivo.

Nato dall’incontro di vertici istituzionali, militari e di intelligence e in primo luogo con la destra con settori ampi dalle classi dirigenti che nel dopoguerra furono tentate da avventure reazionarie con i fascisti a far da manovali».

Luglio 1960.

«Una fortissima mobilitazione popolare riuscì a far dimettere un governo clerico-fascista che si basava sui voti determinanti dell’MSI (Movimento Sociale Italiano): il governo di Fernando Tambroni».

il prezzo da pagare per le dimissioni di quel governo furono morti e feriti.

«È allora che i rappresentanti del neofascismo, tra cui alcuni dei massimi dirigenti quali Julius Evola, Clemente Graziani e Pino Rauti, si pongono il problema di come far fronte a una sinistra così forte, così radicata nelle classi popolari».

E cominciano a delineare la linea del colpo di stato.

Ordine Nuovo, organizzazione nazi-fascista e terrorista «comincia a raccogliere armi e si dà una struttura clandestina».

Nel luglio 1960 si formano altre organizzazioni nazifasciste che hanno un progetto eversivo e di lotta armata da portare avanti: Ferrari cita Avanguardia Nazionale, Europa Civiltà.

«Ma anche qui voi, a Brescia, avete avuto l’esperienza di un gruppo anticomunista – Il Movimento d’Azione Rivoluzionaria (MAR). Questo accade nel campo del neofascismo del tempo.

Nel campo degli apparati militari ci si muove da subito a ricercare soluzioni autoritarie.

Siamo nel quadro della guerra fredda e dell’Alleanza atlantica ricorda Ferrari.

«In chiave anticomunista ci si muove in un crescendo». Il progetto del piano eversivo «Solo» del generale De Lorenzo basato sull’intervento dell’Arma dei Carabinieri (1964).

Si progettano e si portano avanti ‘i corsi di ardimento’ delle Forze Armate: c’è una selezione ideologica dei soldati di leva.

Si arriva anche ai convegni fatti in ambito dello Stato Maggiore dell’Esercito per tracciare le idee e le rotte di quella che sarà poi la ’strategia della tensione’.

La strage di Piazza della Loggia è parte di questa storia.

Di stragi riuscite e di stragi mancate.

[…]

Per scioccare l’opinione pubblica a spingere a destra il paese fino al fatto che si potesse richiedere un intervento di tipo autoritario da parte delle Forze armate».

Ferrari elenca e parla di altre stragi: la strage di Bologna, la strage di Peteano (31 maggio 1972), la tentata strage sul treno Torino-Roma, l’attentato alla Questura del 17 maggio 1973.

Nel gennaio 2021 la Procura generale di Brescia ha parlato di un altro processo imminente rispetto ad altri imputati per la strage di Piazza della Loggia.

Uno di questi che si chiama Marco Toffaloni è stato fotografato e riconosciuto da una perizia come presente il 28 maggio 1974 su questa piazza».

Dove è stato fotografato anche Maurizio Tramonte condannato nel processo precedente.

»Perché pochi lo sanno: quelli che facevano gli attentati poi andavano a vedere cosa succedeva.

Andavano a vedere lo strazio dei corpi, lo strazio delle vittime … ».

«La strategia della tensione fu sconfitta!

E’ stata sconfitta da un’imponente mobilitazione popolare, da una capacità di CONTROINFORMAZIONE della sinistra e dei democratici».

Quella pagina si è chiusa dice Ferrari.

«Oggi siamo in una situazione diversa.

Oggi abbiamo un’altra realtà.

Oggi siamo in una società, in una democrazia malata.

I fascisti ci sono ancora. Non contrastati ma addirittura tollerati se non coperti dalle istituzioni.

E sta venendo fuori che le istituzioni cercano semplicemente di contenere quelli che arrivano a superare un certo confine.

Negli ultimi due anni sono state smantellate 4 reti neofasciste, neonaziste che progettavano interventi e attentati armati.

Nel 2019 il Partito nazionalsocialista dei lavoratori.

Poco prima un gruppo di Siena che si organizzava per fare attentati alle moschee in Toscana.

Nel gennaio di quest’anno Sole Nero.

E adesso l’Ultima Legione.

Abbiamo bisogno di più antifascismo.

Fare antifascismo non può essere semplicemente portare avanti la Memoria come rievocazione.

La memoria e una forte coscienza antifascista le si ricostruiscono e le si costruiscono non solo rievocando il passato ma affrontando i temi del presente.

Coniugando i valori ai diritti.

Bisogna saper coniugare i valori della Resistenza con i diritti»

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Silvia Berruto è membro della rete TRANSCEND per la Pace, Sviluppo e Ambiente, giornalista contro il razzismo, antifascista, amica e persuasa della nonviolenza.

® Riproduzione riservata

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