(Italiano) Legami USA al Nazismo

ORIGINAL LANGUAGES, 13 Jun 2022

Marilyn Langlois | Centro Studi Sereno Regis – TRANSCEND Media Service

Volonterosa sospensione d’incredulità: il pericolo di trascurare i legami USA al nazismo

Gli amanti della pace e coloro d’intenti umanitari prendono sul serio i frequenti impegni solenni di “mai più” riferiti alle atrocità commesse nella gestazione della e durante la 2^ Guerra Mondiale. La mancanza di diffuso scalpore è quindi stata scoraggiante quando il Congress USA ha acriticamente approvato aiuti militari all’Ucraina d’entità senza precedenti – 54 miliardi di dollari dallo scorso marzo – intensificando pericolosamente le ostilità in un paese con un inquietante passato d’indulgenza verso il nazismo e d’implacabile persecuzione della considerevole quota di propria popolazione russofona.

Io definisco il nazismo un’ideologia autoritaria che esercita uno stretto controllo su una popolazione scelta, ritenuta intrinsecamente superiore, e invece disumanizza e indulge all’esclusione, al maltrattamento e allo sterminio delle persone appartenenti a gruppi indesiderati. Esso facilita un’ estrema concentrazione di ricchezza e potere mantenendo divisi i lavoratori,  ricompensando la lealtà di attori utili fra li eletti e addossando qualunque male sociale agli indesiderabili. E’ uno strumento della continua guerra strisciante dei super-ricchi contro il resto dell’umanità per il controllo della popolazione e delle risorse mondiali, guerra dissimulata dietro conflitti costruiti apposta per instigare fuorviamento e demoralizzazione. La riuscita di tale teatralità dipende dalla volonterosa sospensione d’incredulità [della finzione] da parte del suo pubblico. Gli agenti di potere USA hanno impiegato artifici teatrali dietro le quinte per projettare una convincente illusione anti-nazista invece contemporaneamente abilitando il nazismo in vari modi durante la 2^ guerra mondiale, la guerra fredda e l’era successiva, ivi compresa la vicenda ucraina odierna.

Seconda guerra mondiale (2^GM): negabilità plausibile

L’alleanza ufficiale USA con l’URSS nella 2^GM fornì loro una negabilità plausibile del sostegno clandestino alla Germania nazista, che si poteva considerare un utile strumento per sconfiggere o almeno sfiancare grevemente l’URSS e i suoi principi comunisti d’egalitarismo (pur attuati in modo imperfetto). In effetti, molti ricchi industriali e finanzieri USA, fra cui Prescott Bush, il cui figlio e nipote divennero poi presidenti della federazione, sostennero attivamente grandi aziende che strutturarono il regime nazista per il sovvertimento del crescente potere dei movimenti operai nella giovane Unione Sovietica e altrove. Quando Stalin, sotto la greve invasione tedesca, implorò USA e Regno Unito di aprire un fronte occidentale, essi tergiversarono fino al 1944, dopo che si rese chiaro che l’armata sovietica, sacrificando milioni di vite nella lotta contro il nazismo, stava prevalendo e sarebbe presto entrata trionfante a Berlino.

La guerra fredda: operazioni segrete

Dopo il 1945, USA e Occidente si strombazzarono come fari di bontà e democrazia. Il copione ufficiale passò dai nazisti ai comunisti come arcinemici, e intanto i primi venivano surrettiziamente allevati fuori-scena. Pochi sono consapevoli che la Germania-est comunista si accinse metodicamente a denazificare le proprie istituzioni civiche, mentre la Germania-ovest mantenne molti nazisti in posizioni elevate, come gli USA attuarono l’Operazione Paper Clip, che accoglieva scienziati e ingegneri nazisti. La principale spia antisovietica della Germania nazista, Reinhard Gehlen, fu assunto dalla CIA per riattivare e reclutare reti di spie in Ucraina e altri paesi est-europei.[ii]

Lontano dai riflettori si è dispiegata la sordida saga delle Operazioni Gladio in Europa e Condor in LatinAmerica—le operazioni segrete sostenute da CIA e NATO che commisero maneggi politici, assassinii, rapimenti, e bombardamenti sotto falsa bandiera per frustrare qualunque avanzamento dei movimenti di sinistra che cercavano di promuovere i diritti dei lavoratori e una distribuzione più equa delle risorse. Le armate “d’appoggio” segrete di Gladio (sovente costituite da residui nazisti della 2^GM) permeavano virtualmente tutti i paesi europei occidentali[iii]. La CIA finanziò Gladio e Condor con denaro della droga gestito dalla mafia e lavato dalla chiesa cattolica[iv], prendendo di mira chiunque minacciasse la presa sul potere delle élite.

Il post-guerra fredda e l’Ucraina: manipolazioni e narrazione

Dopo l’abbattimento del Muro di Berlino, gli artifici teatrali dell’Occidente dilagarono senza ritegno, proclamando a un vasto pubblico acclamante una nuova era di dividendi di pace, prosperità e diritti umani, raccontando storie con scarso rapporto con la realtà. Gli USA non nascosero più il proprio sostegno a elementi disgustosi, vestendoli semplicemente di panni caritatevoli e chiamandoli amici nostri, come con il capo croato Franjo Tudjman, ammiratore degli ustasha imbrancati con i nazisti, nella guerra di Jugoslavia degli anni 1990, istigata dagli USA e dalla Germania per giustificare la perdurante esistenza della NATO.

Zbigniev Brzezinski espresse chiaramente gli obiettivi USA di controllare le risorse dell’Eurasia ed evitare che un altro paese sfidasse la dominazione USA, considerando inoltre l’Ucraina critica per il contenimento della Russia. Ma la Russia di oggi non è più il malleabile stato cliente dell’immediato indomani del crollo sovietico. Nel 2007 a Monaco Putin fece l’imperdonabile–insistere che la Russia fosse trattata come partner uguale –“La sicurezza d’uno è sicurezza per tutti…. Dobbiamo cercare un equilibrio ragionevole fra gli interessi di tutti i partecipanti al dialogo internazionale”.

Con l’Ucraina pre-Maidan più propensa alla Russia, gli USA lodarono apertamente il colpo di stato del 2014 che aveva combinato con elementi pro-nazisti finanziati e addestrati dalla CIA, per riportare l’Ucraina nel proprio ovile neoliberista. Successivamente gli USA e i loro alleati fecero orecchie da mercante alle flagranti violazioni dell’Ucraina agli accordi di pace di Minsk I e II (che prevedevano l’autonomia per [i distretti di] Donetsk e Lugansk), gli incessanti attacchi con tanto di torture da parte dei gruppi nazisti Aidar ai residenti e dissidenti dell’Ucraina orientale, e provocatori piani di associarsi alla NATO, rigettando invece la ripetuta ricerca di dialogo della Russia per assicurare sicurezza reciproca nella regione. Provocato fino al proprio limite, l’apparato militare russo è intervenuto a febbraio, resistendo al gran bullo USA con relativa banda di accoliti che rifiutano con arroganza di lavorare verso la pace.

Il conseguente spettacolo di artifici teatrali controllati dagli apparati di pubbliche relazioni è assurto a nuove altezze mentre il vario pubblico occidentale se lo beve a canna. Il presidente ucraino Zelensky, un attore televisivo senza esperienza in politica e diplomazia, sta mostrando una prestazione magistrale nel suo ruolo di portavoce della parte percepita avente la peggio. I capi occidentali lo adulano mentre i media industriali ne riferiscono ogni parola come verità di vangelo, trascurando di considerare i suoi sponsor – i neoconservatori USA, i nazisti russofobi, e il corrotto oligarca Igor Kolomoiksy – che probabilmente gli scrivono il copione.  All’autentica moda di Goebbels (accusare sempre il proprio nemico di quel che si sta facendo), Zelensky attribuisce falsamente tutta la morte e distruzione alla Russia. I resoconti occidentali ignorano prove di testimoni oculari a carico delle forze ucraine, innervate di elementi Azov para-nazisti, su l’ uccisione d’innocenti il bombardamento di città del Donbass, l’occupazione di edifici civili e la detenzione di gente del posto come scudi umani, creando in tal modo scene che facciano apparire la Russia come il solo aggressore e l’Ucraina la vittima innocente. I cadaveri a Bucha e Kramatorsk addebitati alla Russia sono stati dimostrati essere vittime di forze ucraine extrazelanti. Una presunta fossa comune risulta inesistente. In un’ironica torsione dell’artificiosità teatrale, si è messo in scena un finto attacco a un teatro a Mariupol.

Un ex-ufficiale dello spionaggio USA ha lasciato intendere che la Russia stia contenendosi nel mirare solo a bersagli militari evitando dann a civili per quanto possibile, perseguendo i propri obiettivi, cioè….

Demilitarizzazione, denazificazione, sicurezza reciproca e auto-determinazione

Come potrebbe chiunque obiettare a tali obiettivi? Gli USA non solo obiettano ma li rovesciano apertamente perché sono rivendicati dal proprio nemico. Gli USA stanno intensificando la militarizzazione, sommergendo l’Ucraina con ogni specie di arma – una manna per l’industria armiera – prolungando i combattimenti e le sofferenze superflue dei residenti ucraini. Danno il loro pieno sostegno a un regime che indulge a violenti attacchi contro i propri cittadini russofoni, ne bandisce la lingua materna e proibisce le celebrazioni della Giornata della Vittoria sui nazisti nella 2^GM e invece onora il collaborazionista nazista Stepan Bandera con statue e nomi di strade. Gli USA persistono a capeggiare un’alleanza militare in espansione (NATO) che minaccia la pace e la sicurezza nella regione. E si sono mostrati per nulla inclini ad assecondare le ferventi aspirazioni espresse per via referendaria e [anzi] plebiscitaria delle popolazioni della Crimea e del Donbass all’ autonomia dall’Ucraina.

Che cosa potrebbe contenere il futuro?

La pace è possibile in Ucraina se il presidente Biden ferma l’emorragia di armi e preme su Zelensky perché negozi con la Russia in buona fede con l’intento di soddisfare gli obiettivi legittimi di tutti i contendenti.

Alcuni considerano l’intransigenza occidentale in Ucraina l’ultima paglia che da ultimo squasserà l’impero USA, causando magari fievoli brontolii di dissenso in affioramento nell’establishment occidentale. Le sanzioni draconiane contro la Russia – respinte da paesi con la vasta maggioranza della popolazione mondiale – stanno dando effetti controproducenti di estenuazione economica agli USA e ai loro alleati europei, mentre la Russia impernia le sue risorse energetiche chiave sempre più all’est e al sud. Il rapporto della Russia con la Cina è robusto. I paesi asiatici, africani e latinamericani guardano sempre più all’un l’altro come partner commerciali.

La disfatta dell’Impero USA potrebbe espletarsi in vari modi, alcuni più dolorosi e distruttivi, altri più sperabili e benefici per l’umanità. Questo secondo potrebbe comportare una drastica riduzione delle spese militari, un disarmo nucleare globale, e lo sgombero delle quasi 1.000 basi militari USA [v] in 70 paesi che accerchiano la Terra, insieme a meccanismi per assicurare un equa distribuzione delle risorse e una decisionalità collaborativa dal basso in alto anziché dall’alto in basso. Potrebbe accompagnarsi a cooperazione fra tutte le nazioni per garantire una vita degna a ogni essere umano.

Per arrivarci dobbiamo continuare a costruire movimenti per forare la volonterosa sospensione d’incredulità che acceca tanti, e abbassare un sipario conclusivo sul palcoscenico della propaganda di guerra che sorregge i predatori. Frattanto piango l’angoscia di gente in ogni parte d’Ucraina intrappolata in un’evitabile guerra civile fattasi pericoloso confronto fra NATO e Russia. Piango la vana miseria di gente di tutto il mondo colpita dall’incommensurabile avidità e smania di potere dei pochi. Onoro tutti quelli che mettono in questione narrazioni ingannevoli che servono gli interessi di quei pochi.

NOTE:

[i] Victor Grossman, A Socialist Defector: From Harvard to Karl-Marx-Allee

[ii] Douglas Valentine, The CIA as Organized Crime: How Illegal Operations Corrupt America and the World

[iii] Daniele Ganser, NATO’s Secret Armies: Operation Gladio and Terrorism in Western Europe

[iv] Paul Williams, Operation Gladio: The Unholy Alliance between the Vatican, the CIA and the Mafia

[v] David Vine, Base Nation: How U.S. Military Bases Abroad Harm America and the World

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Marilyn Langlois è un membro di TRANSCEND USA West Coast. È un’organizzatrice volontaria di comunità e un’attivista di solidarietà internazionale, residente a Richmond, California. Cofondatrice della Richmond Progressive Alliance, membro dello Haiti Action Committee e membro della direzione della Task Force on the Americas, è ora in pensione dopo aver lavorato come insegnante, segretaria, amministratrice, mediatrice e sostenitrice di comunità.

Original in English: Willing Suspension of Disbelief: The Danger of Overlooking US Ties to NazismTRANSCEND Media Service

Traduzione di Miki Lanza per il Centro Studi Sereno Regis

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