(Italiano) Munizioni

ORIGINAL LANGUAGES, 29 May 2023

Elena Camino | Centro Studi Sereno Regis – TRANSCEND Media Service

Di Photo: Sgt Si Longworth RLC (Phot)/MOD, OGL v1.0, Collegamento

Con munizione, in ambito militare, si intendono gli oggetti destinati a colpire il nemico allo scopo di danneggiarlo o neutralizzarlo. Il termine deriva dal latino munire, nel medesimo senso dell’italiano, poiché le munizioni costituiscono dotazione principale del soldato. Il termine indica anche ciò che costituisce il caricamento di un’arma da lancio. Nel caso di armi da fuoco, è sinonimo di cartuccia, mentre nel caso di arma da lancio d’artiglieria le “munizioni” corrispondono semplicemente ai proiettili che vengono lanciati. (Da Wikipedia) 

Urgente l’acquisto di munizioni

Con il comunicato stampa del 3 maggio 2023 la Commissione Europea riunita a Bruxelles annuncia l’adozione di una nuova legge che consentirà ai Paesi dell’Unione di produrre rapidamente una quantità crescente di munizioni e di missili. Leggendo il testo apprendiamo che “La Commissione Europea ha adottato oggi la legge a sostegno della produzione di munizioni (ASAP), concretizzando la linea di azione 3 del piano concordato dal Consiglio il 20 marzo, volto a fornire urgentemente munizioni e missili all’Ucraina e aiutare gli Stati membri a ricostituire le loro scorte. […] Con l’introduzione di misure mirate, anche di finanziamento, la legge mira a potenziare la capacità di produzione dell’UE e a rimediare all’attuale carenza di munizioni e missili, e dei relativi componenti. Sosterrà lo smaltimento delle scorte degli Stati membri (linea d’azione 1) e le acquisizioni congiunte di munizioni (linea d’azione 2). […]

La Commissione propone lo stanziamento di 500 milioni di € a prezzi correnti. Grazie alla ridistribuzione degli stanziamenti, l’importo è alimentato da diversi strumenti, in particolare il Fondo europeo per la difesa e il futuro EDIRPA[1]. Tuttavia, se si legge con attenzione la dichiarazione della Presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, citata nel comunicato stampa, si apprendono alcuni dettagli non irrilevanti (il grassetto è mio): 

“[…] L’Europa sta intensificando il suo sostegno su tre linee d’azione. In primo luogo, gli Stati membri stanno fornendo ulteriori munizioni attingendo alle scorte esistenti, grazie anche al nuovo sostegno di 1 miliardo di euro dello strumento europeo per la pace. In secondo luogo, insieme agli Stati membri procederemo ad appalti congiunti per procurarci più munizioni per l’Ucraina: stiamo mettendo a disposizione un ulteriore miliardo di euro a tale scopo.

Oggi teniamo fede ai nostri impegni per quanto riguarda la terza linea d’azione: potenziare e velocizzare la produzione industriale di munizioni in Europa. Saranno fornite così più munizioni all’Ucraina per la difesa dei suoi cittadini e saranno rafforzate le capacità di difesa europee. Insieme agli Stati membri mobiliteremo un ulteriore miliardo di euro per potenziare le capacità in tutta Europa. Si tratta di un elemento essenziale della capacità strategica dell’Europa di difendere i suoi interessi e valori e di contribuire al mantenimento della pace nel nostro continente.”.

Quanti miliardi di Euro, dunque, saranno destinati alla produzione e all’acquisto di munizioni? E quanto contribuiranno i cittadini europei?

Informazioni secretate

E’ molto difficile, per chi non è un ‘addetto ai lavori’, trovare informazioni aggiornate e attendibili sui flussi di materiali bellici inviati dalle nazioni dell’Unione europea, sia complessivamente dall’inizio della guerra tra Russia e Ucraina, sia di recente.

Nel primo pacchetto di aiuti, inviati il 28 febbraio 2022, l’Italia ha fornito crediti all’Ucraina per circa 310 milioni di euro su base bilaterale, mentre gli aiuti umanitari sono stati quantificati per un totale di 40 milioni di euro, cui è necessario aggiungere circa 390 milioni allocati agli aiuti militari. L’aiuto economico, umanitario e militare è costato in questa prima fase circa 800 milioni di euro,

Relativamente alla tipologia di armamenti forniti dal nostro paese, secondo quanto è emerso a mezzo stampa, l’Italia avrebbe inviato in Ucraina munizioni di diverso calibro, armi leggere come mitragliatrici MG, mortai da 120mm, lanciarazzi Milan, mezzi Lince, artiglieria trainata Fh70 e semoventi Pzh2000.

Il segreto imposto dal governo italiano sulla natura e sulla consistenza degli aiuti militari forniti all’ Ucraina (in termini di mezzi, addestramenti, uomini) rende impossibile conoscere il nostro livello di responsabilità in questa guerra. Dalla lista di ‘aiuti’ pubblicata sul sito del Ministero degli Esteri (in una pagina senza data) estraggo la prima ‘voce’ invitando i lettori a leggere l’intero elenco: L’Italia ha finora approvato 6 consistenti pacchetti di sostegno militare alla difesa dell’Ucraina, comprensivi di equipaggiamenti sia letali che non letali, basati sulle esigenze delle Forze Armate ucraine.

Per quanto riguarda l’Europa, il 18 maggio 2023 l’Alto rappresentante per la politica estera e di sicurezza dell’Unione europea Josep Borrell ha proposto di aggiungere 3,5 miliardi di euro a un fondo, l’European Peace Facility (EPF), che ha già stanziato circa 4,6 miliardi di euro in aiuti militari per l’Ucraina, nonostante fosse stato concepito (nel 2021) per aiutare i Paesi in via di sviluppo ad acquistare attrezzature militari. Tuttavia, i 27 Paesi europei hanno rapidamente deciso di usarlo anche per portare armi all’Ucraina dopo l’invasione della Russia nel febbraio dello scorso anno.

In Italia, nel decreto Legge “Lavoro” approvato dal governo Meloni lo scorso 1° maggio vi è una norma che autorizza una spesa di 14,5 milioni di euro a favore dell’Agenzia Industrie Difesa: la spesa sarà suddivisa in 5,5 milioni per il 2023 e 9 milioni per il 2024. La misura ha lo scopo di potenziare la filiera delle munizioni, e “risponde alle conseguenze dell’aggressione russa all’Ucraina sul sistema produttivo e sul mercato degli armamenti, in particolare sul settore del munizionamento”.

Munizioni per difendere interessi e valori

Tra i suggerimenti che accompagnano l’approvazione della legge per l’acquisto di munizioni, gli Stati membri europei sono invitati a procurarsi congiuntamente munizioni da 155 mm e, se richiesto, missili per l’Ucraina nel modo più rapido possibile entro il 30 settembre 2023. Nel testo della legge e negli annessi non sono specificate le caratteristiche delle ‘munizioni’: l’unico dettaglio fornito riguarda munizioni da 155 mm e missili. Il termine ‘missili’ è troppo generico per poter approfondire. Invece, sulle munizioni da 155 mm si può sapere qualcosa di più, cercando sul web.

U.S. Marines Corps Cpl. Cris Lee, left, and Staff Sgt. Nicholas Feldman prepare powder charges in Helmand province, Afghanistan, Oct. 29, 2009. Lee, a cannoneer, and Feldman, a motor transport chief, are attached to November Battery, 5th Battalion, 14th Marine Regiment. The 5th Battalion is to attached 3rd Battalion, 11th Marine Regiment, and is deployed with Regimental Combat Team 7, which conducts counterinsurgency operations in partnership with the Afghan National Security Forces in southern Afghanistan.
(U.S Marine Corps photo by Sgt. Christopher R. Rye/Released)

Si tratta di una categoria di proiettili da artiglieria pesante del calibro di 155mm: Wikimedia Commons ne descrive 8 sottocategorie, che sono illustrate a questo link.  Questi proiettili vengono caricati su obici (una versione moderna di cannoni), pezzi di artiglieria che possono essere spostati agevolmente su campo di battaglia; sono in grado di colpire con precisione bersagli lontani decine di chilometri, e possono sparare anche più colpi al minuto. Ecco il video di un obice in azione.

Sul costo unitario di questo tipo di munizione non sono riuscita a trovare informazioni: chissà quanti se ne possono comprare con 500 milioni di Euro?

Da testa a testa: storia di un proiettile

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