(Italiano) Il Piano di “Pace” per Gaza di Trump: una barzelletta crudele in un mondo analfabeta di conflitto/pace

ORIGINAL LANGUAGES, 1 Dec 2025

Jan Oberg, Ph.D. | Centro Studi Sereno Regis – TRANSCEND Media Service

Un bambino siede tra le macerie a Gaza.  Foto: UNICEF

Che il piano di “pace” stravagante e ciarlatanesco di Trump per la genocisa Gaza sia stato approvato dal Consiglio di Sicurezza ONU definisce la fine di ogni comprensione di autentica pace.

Il Consiglio di Sicurezza ONU ha adottato una risoluzione redatta dagli USA il 17 novembre 2025, così approvando il piano di pace per Gaza di Donald Trump. Essa autorizza una Forza Internazionale di Stabilizzazione (ISF), retta da un ente governativo transitorio chiamato “Board of Peace, dichiarando che ormai esistono le condizioni per una credibile pista verso l’autodeterminazione e conclusiva statualità palestinese. Voto favorevole 13–0, con Russia e Cina astenute. Ecco la Risoluzione CS ONU 2803.

Ciò va contro qualunque principio dell’ONU. Ovviamente Cina e Russia si sono saggiamente astenute, non volendo alcun coinvolgimento né corresponsabilità con questo piano di pace fasullo essendo abbastanza sagaci da vedere che non condurrà a un’autentica pace.

Mi chiedo: il regime di Trump ha suonato ieri il rintocco funerario per l’ONU? Resta a vedersi, ma le conseguenze saranno devastanti e tragicamente associate al nome del suo peraltro decente Segretario Generale, del tutto superato in strategia.

ll 14 ottobre, l’Accademia della Cina e la sua capo-redattrice, Mimi, di “China Roughly” mi hanno fatto un’intervista [riportata in calce], che iniziava con le mie aspre critiche a questo modo grottesco, assurdo, e inaccettabile di far pace. ”Pace”. Non per niente il titolo del video è: “Il piano di tregua per Gaza di Trump era spassosissimo fin dall’inizio, la miglior barzelletta USA di sempre.   La chiamo davvero una barzelletta e aggiungo che se avesse qualcosa a che fare con la pace non serve più alcuna satira politica. E’ già essa una satira sulla pace, l’intellettualismo, il diritto internazionale e l’etica politica.

Ragioni sbrigative e semplici del perché:

  • Una parte in conflitto non può esserne mediatore o pacificatore; dev’essere una terza parte neutrale. Gli USA sono da sempre a fianco d’Israele e il principale agente a permetterne il genocidio.
  • Un criminale di guerra e trasgressore abituale del diritto internazionale non può essere un mediatore né condurre un processo di pace; Trump e il suo proposto membro del “Consiglio di Pace”, Tony Blair, sono entrambi in tale condizione, seppur non dichiarati colpevoli.
  • I conflitti che stanno al di sotto e causano l’indicibile violenza a Gaza, caratterizzati da termini come apartheid, ingiustizie storiche, asimmetria, nuclearismo (bullismo nucleare), occupazione e sionismo, nonché militanza in Hamas, non sono analizzati né affrontati. E’ il conflitto soggiacente, non la violenza in superficie, la chiave di risoluzione di un conflitto. Questo piano di “pace” è una pura cura sintomatica.
  • I maggiori conflitti nel Medio Oriente di cui è parte questo conflitto non vengono trattati.
  • L’intero progetto sa di colonialismo contemporaneo: noi occidentali ci proponiamo come quelli che gestiranno Gaza, avendo deciso che sarà demilitarizzata, senza dire nulla del militarismo, dell’ occupazione e del bullismo nucleare israeliano.
  • Non c’è comprensione di questo particolare tipo di conflitto asimmetrico che richiede approcci differenti da i conflitti simmetrici.
  • A uttti i contendenti non ci si è rivolti con tre domande semplici ma fondamentali: Che cosa credete che riguardi questo conflitto? Che cosa temete di più e con quale futuro preferireste o accettereste di vivere? Dal che un mediatore inizia a guardare possibili aggiustamenti e vari possibili futuri.
  • Non c’è alcuna idea di consultazioni che conducano a un tavolo negoziale. E’ tutto fatto da fuori da parte di un “mediatore” incompetente, anzi impossibile, che ha strappato il conflitto alla parte più debole.
  • Una pacificazione professionale inserirebbe rapporti economici e d’altro genere in modo che i contendenti considererebbero più vantaggioso cooperare che combattersi l’un l’altro in futuro. Non si fa cenno a nulla del genere e ovviamente ci sarà così più violenza e niente pace.
  • Una pacificazione professionale avrebbe utilizzato l’apparto più esperto al mondo in pacificazione, cioè l’ONU. Invece di suoi pacificatori esperti, basati su princìpi, addestrati e neutrali e altri elementi ONU tratti da chissà dove nel mondo, questo piano dispiegherà personale di paesi con uno speciale interesse politico e/o economico senza formazione in pacificazione – magari, Dio non voglia, perfino di paesi NATO.
  • Una pacificazione professionale si sarebbe concentrata sui processi e le istituzioni post-violenza come perdono e riconciliazione, una commissione per la verità, una riforma del settore sicurezza, demilitarizzando tutti i contendenti, e discutendo come i libri di scuola, la cultura e progetti cooperativi potrebbero aiutare le parti a vivere con quanto è successo e, pian piano ma sicuramente a diventare soci in un processo che avrebbe alla fine condotto alla pace, la stabilità e la cooperazione  fra tutti i contendenti.

E si potrebbe continuare a lungo.

Il fatto che il Consiglio di Sicurezza ONU abbia emesso questa cinica, miserabile, ipocrita risoluzione “di pace” e che virtualmente tutti coinvolti e i media la chiamino piano di pace racconta quanto libri e libri sull’analfabetismo mondiale riguardo alla pace, sulla pace di cui è capace e sull’avallo soverchiante del militarismo.

Che il Segretario Generale ONU si allinei a questa riduzione della propria organizzazione al ruolo di spettatrice e alla contaminazione di tutto ciò che l’ONU rappresenta non fa che aggravare la tragedia.

E perché adesso la vera pace, prevedibilmente quanto tragicamente, è morta?

E perché persone di scarsa intelligenza e/o ignorati nella comprensione dei conflitti preferiscono la violenza alla non-violenza.

Perché non abbiamo un’educazione alla pace, né accademie di pace, né ricerca ed educazione pubblica sulla pace a livello universitario. Perché i media, la politica e la ricerca hanno cancellato, reso tabù, e fatto sparire la pace, in complesso, fin dalla caduta dell’URSS e dissoluzione della Jugoslavia – cioè, la devastazione del mondo unipolare a guida USA che sta arrivando alla fine, anche con la questa risoluzione.

E perché non un singolo capo di governo ha un consigliere che sappia un minimo riguardo alle “soluzioni” alternative a quelle militariste  – di mediazione, pacificazione e riconciliazione – come scienza e arte.

Perché i kakistocrati [i peggiori – ndt] e il CMIMA – Complesso Militar-Industrial-Mediatico-Accademico – considerano tutti i problemi qualcosa con cui usare il martello perché hanno solo quello nella cassetta-attrezzi.

Perché la pace richiede creatività, conoscenza ed empatia – che non sono più caratteristiche del, né necessarie per, plasmare le politiche estere e di sicurezza.

Sono sicuro che con questo pano “di pace” per Las VeGaza, Trump sarà un quotatissimo candidato per il Premio Nobel per la Pace NATO-conforme 2026  – sempre che non si decida finalmente di darlo postumo ad Adolf Hitler…

PS   I paesi del Consiglio di Sicurezza che hanno preso questa fatale decisione sono: USA, Russia*, Cina*, Francia, Regno Unito (tutti membri permanenti) + Algeria, Danimarca, Grecia, Guyana, Pakistan, Panama, Repubblica di (Sud) Corea, Sierra Leone, Slovenia e Somalia – in altre parole, per lo più paesi che seguono gli ordini di Washington.   * Come già detto, Cina e Russia si sono astenute.

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Jan Oberg, Ph.D. è direttore de The Transnational Foundation for Peace and Future Research-TFF e fa parte del TRANSCEND Network for Peace Development Environment. CV: https://transnational.live/jan-oberg
https://transnational.live

Original in English: Trump’s Gaza “Peace” Plan: A Cruel Joke in a Conflict/Peace Illiterate World TRANSCEND Media Service

Traduzione di Miki Lanza per il Centro Studi Sereno Regis

Go to Original – serenoregis.org


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