(Italiano) Sud globale: Il cambio-marce assistito

ORIGINAL LANGUAGES, 23 Sep 2024

Johan Galtung | Centro Studi Sereno Regis – TRANSCEND Media Service

Foto di Vladislav Klapin su Unsplash

Arriva il Sud Globale con – o si spera senza – una voglia di rivalsa.

Guardiamo i dati fattuali basilari nella distribuzione del potere. L’Occidente abramitico si è espanso tre volte: l’islam dal 622 al 1492 dall’Iberia alle Filippine; il cristianesimo dal 1492 su tutti i cinque continenti; e il giudaismo nella sua forma sionista dal 1948 nel Medio Oriente; lasciandosi dietro nella propria scia, tuttora, enormi scontri di civiltà, seppur molti spenti.

Una forma ne fu la pura conquista. Un’altra è stata il colonialismo, sovente iniziando culturalmente con i missionari che attuavano Matteo 28:18-20; continuando economicamente con l’estrazione di risorse in cambio di poco o niente; continuando militarmente – spesso pagandosi con gli interessi economici – per proteggere i ricavi da insorti; concludendo politicamente con la bandiera e il palazzo di un governatore e una élite locale a telecomando, corrotta per il controllo di gestione locale. L’imperialismo era senza la bandiera e con un’ambasciata come palazzo di governo.

È susseguita la decolonizzazione in sequenza inversa: un cambiamento di tessuto e un rilevamento del palazzo trovando modi nuovi per corrompere le élite locali; mandando a spasso le guarnigioni tenendone però alcune per la formazione di quelle autoctone; mantenendo lo schema di scambio economico risorse contro perle e balocchi per le élite; e mantenendo la cultura occidentale al di sopra delle cosmologie e lingue locali. Com’è il bilancio? Non così brutto per il sud ex-colonizzato.

Culturalmente, il Sud ha un’incredibile varietà linguistica e religiosa – religioni mondiali come l’islam, l’induismo e il buddhismo e filosofie come il taoismo e il confucianesimo e un’immensa varietà di altre. Oltre cui viene la padronanza delle lingue e religioni degli imperi [d’appartenenza] (ivi compresi dli zar foschi e rossi): i tre cristianesimi, il giudaismo, e il secolarismo derivatone. Il Nord, guidato dal razzismo e dall’arroganza culturale, non ha imparato nulla, depositando quanto potrebbe esserne filtrato nei musei e in alcuni accademici.

Economicamente, il Sud ha un’enorme varietà di risorse, e di gran lunga la maggioranza della forza lavoro. Sì, il Nord ha del capitale accumulato in mezzo millennio di sfruttamento, da parte del Regno Unito in generale e dei banchieri ebrei accentrati a Londra – come la casata Rothschild – in particolare, e da parte degli USA in generale e dei banchieri ebrei di Wall Street in particolare con i massoni anglo-americani-ebrei come principale articolazione. Proprio ora [2009* – ndt] sono in un guazzabuglio finanziario del tutto di propria fattura.

Sì, il Nord ha la tecnologia, i mezzi di produzione accumulati per mezzo millennio di monopolio sul modo di affrontare l’utilizzo delle risorse, di cucinare la roba grezza. E ha la capacità gestionale acquisita in quei 5 secoli di amministrazione dei propri imperi, della terra rubata e delle relative genti. La struttura delle megaziende transnazionali è costruita attorno a quei tre elementi. E l’Assistenza Ufficiale allo Sviluppo (ODA) è progenie di un padre imperiale e di una madre cristiana-samaritana, entrambi di cattiva coscienza per la corruzione dei dirigenti amministratori pubblici locali, con denaro assistenziale (si veda l’ambasciatore tedesco Seitz sul fallimento totale di 50 anni di ODA in Africa su Der Spiegel, 31/2009).

Militarmente, il Nord ha i mezzi fondamentali di distruzione e un vantaggio comparativo affilato in mezzo millennio di repressione delle “insurrezioni” nel Sud: un’incredibile brutalità, come i milioni di persone uccise dal terorismo di stato US-UK contro le punzecchiature dei terroristi [sciolti].

E politicamente, il Nord è al commando con la dominanza ONU anglo-americana, buona pure per proteggere la casa degli ebrei, Israele, con la stessa incredibile brutalità assecondata da un mandato divino, ignorando 69 risoluzioni ONU ed essendo protetti da altre 29 mediante veto USA.

Il Sud ha una infrastruttura economico-culturale e il Nord una superstruttura politico-militare. Il Sud ha solo i resti del Movimento dei Non-Allineati (NAM), ora risorgente, e il Gruppo dei 77 (G77). Un equilibrio instabile. Qualcosa avverrà, e presto; come un’ONU del Sud, un Comando Militare Congiunto del Sud, contro l’interventismo altrui.

E il commercio Sud-Sud. L’America Latina sta facendo da apripista, addirittura con uno schema di scambio di merci e servizi a soddisfazione delle necessità basilari dei più bisognosi, come Cuba che fornisce servizi sanitari all’Argentina che procura carne al Venezuela che fornisce petrolio a Cuba (ALBA). E dall’altra parte del globo, ci sono scambi sud-est asiatici attorno ai giganti apri-pista, Giappone e Cina, secondo la teoria economica giapponese (Kaname Akamatsu) anziché quella occidentale.

Perché l’Africa è così indietro?  Perché, cominciando con la tratta degli schiavi, il colonialism è durato più che altrove e la decolonizzazione è stata la più recente – due secoli fa per l’America Latina, solo mezzo secolo fa per l’Africa. E la decolonizzazione culturale interna è avanzata ben più in LatinAmerica che in Africa. In LA stanno vendendo vaste aree di terra coltivabile a una grossissima organizzazione che c’ investe per biocombustibili e mangime bovino, per ricchi. Nel 1950 2,5 miliardi di persone al mondo avevano 5.600 mq di terra arabile pro-capite: nel 2000 6,1 miliardi ne avevano 2.300 mq e nel 2050 probabilmente 9,1 miliardi ne avranno forse solo 1500mq. (Der Spiegel, 31/2009).

Questo non può essere accettabile. Il Sud deve imparare dall’America Latina: organizzare, raggrupparsi, avere una propria banca e TV (Al Jazeera è un eccellente inizio), non imparare dalla stupida dottrina economica occidentale, bensì dalla propria esperienza, non importare tecnologia occidentale che distrugge natura, esseri umani, strutture e culture, bensì farsi la propria; costruire sulla propria incredibile ricca storia e saggezza come sta facendo Morales in Bolivia. Non diventare come l’India, crescita senza distribuzione, imparare di più dalla Cina che combina i due approcci ma non diventare dipendenti.

E soprattutto: badare alla propria infrastruttura Sud-Sud; una comunicazione non così male, solo farsi la propria www.; il trasporto di persone e merci è però terribilmente costoso e posseduto dal Nord: farsi il proprio. Che i vostri studenti studio in rapporto Sud-Sud con apprendimento reciproco, criticamente, costruttivamente; senza assumere quel modo di pensare del Nord – che vi ha causato i guai.

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Originariamente pubblicato il 3 agosto 2009 – #73

Johan Galtung (24 ottobre 1930-17 febbraio 2024), era professore di studi sulla pace, Dr. hc mult, e è stato il fondatore della Rete TRANSCEND per la Pace, Sviluppo e Ambiente e rettore della TRANSCEND Peace University-TPU. Prof. Galtung ha pubblicato 1.670 articoli e capitoli di libri, più di 500 editoriali per TRANSCEND Media Service-TMS, e 170 libri su temi della pace e correlate, di cui 41 sono stati tradotti in 35 lingue, per un totale di 135 traduzioni di libri, tra cui 50 Years-100 Peace and Conflict Perspectives, ‘pubblicati dalla TRANSCEND University Press-TUP.

Original in English: The Power-Shift to the Global South – TRANSCEND Media Service

Traduzione di Miki Lanza per il Centro Studi Sereno Regis

Go to Original – serenoregis.org


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